Lettera alla famiglie

Carissime famiglie,
in questo momento così difficile vogliamo manifestarvi la nostra vicinanza e farvi sentire tutto il nostro calore.
Per tutelare i vostri bambini, voi e anche i nostri lavoratori, nonchè tutte le persone che ci sono vicine, i servizi educativi saranno chiusi fino al 4 Maggio ma capiamo perfettamente che questo creerà inevitabilmente delle difficoltà.

Per questo il personale educativo si impegnerà a mandarvi brevi messaggi, video o consigli su attività che potete proporre a casa, dalla lettura a proposte di manipolazione, travasi, assemblaggi, esperienze sensoriali, attività motorie e quanto altro riempie ogni giorno le nostre giornate al nido e alla scuola dell’infanzia.

Lo scopo non è fornirvi un elenco di attività ma continuare ad alimentare la relazione educativa che in questi mesi abbiamo costruito insieme. Per i bambini vedere il proprio educatore che legge un libro conosciuto o proporre un’attività sarà sicuramente più efficace che guardare uno sconosciuto.
Per facilitare queste comunicazioni, se tutti i genitori sono d’accordo, proponiamo di metterci in contatto con un rappresentante per ogni sezione per l’invio di proposte, con la richiesta di condividerlo con gli altri genitori.

Ci preme comunicarvi che in questo periodo saremo tutti impegnati a migliorare la nostra professionalità, attraverso attività di formazione a distanza, documentazione, programmazione affinchè alla fine di questa emergenza sanitaria saremo pronti a riaccogliervi al meglio nei nostri servizi.

Il coordinatore pedagogico rimarrá a disposizione delle famiglie (335376418) per qualsiasi informazione e chiarimento.

Vi abbracciamo calorosamente anche se a distanza!!!!
Cecchi Paola
E tutto il personale educativo

Roberto Piumini è considerato il più autorevole scrittore per ragazzi in Italia, l’erede di Gianni Rodari. Non c’è antologia per la primaria che non riporti le sue filastrocche e i suoi racconti. E proprio oggi 14 marzo compie 73 anni. A lui si è rivolto la struttura sanitaria Humanitas San Pio x di Milano,  per chiedergli di parlare di coronavirus ai bambini, in modo rigoroso, ma senza ansia e paura, attraverso le rime. Ecco la sua filastrocca.

Che cos’ è che in aria vola?
C’ è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’ .
Virus porta la corona,
ma di certo non è un re,
e nemmeno una persona:
ma allora, che cos’ è?
È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio,
per vederlo da vicino,
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso,
vuol andarsene qua e là.
È invisibile e leggero
e, pericolosamente,
microscopico guerriero,
vuole entrare nella gente.
Ma la gente siamo noi,
io, te, e tutte le persone:
ma io posso, e anche tu puoi,
lasciar fuori quel briccone.
Se ti scappa uno starnuto,
starnutisci nel tuo braccio:
stoppa il volo di quel bruto:
tu lo fai, e anch’ io lo faccio.

Quando esci, appena torni,
va’ a lavare le tue mani:
ogni volta, tutti i giorni,

non solo oggi, anche domani.
Lava con acqua e sapone,
lava a lungo, e con cura,
e così, se c’ è, il birbone
va giù con la sciacquatura.
Non toccare, con le dita,
la tua bocca, il naso, gli occhi:
non che sia cosa proibita,
però è meglio che non tocchi.
Quando incontri della gente,
rimanete un po’ lontani:
si può stare allegramente
senza stringersi le mani.
Baci e abbracci? Non li dare:
finché è in giro quel tipaccio,
è prudente rimandare
ogni bacio e ogni abbraccio.
C’ è qualcuno mascherato,
ma non è per Carnevale,
e non è un bandito armato
che ti vuol fare del male.
È una maschera gentile
per filtrare il suo respiro:
perché quel tipaccio vile
se ne vada meno in giro.
E fin quando quel tipaccio
se ne va, dannoso, in giro,
caro amico, sai che faccio?

io in casa mi ritiro.
È un’ idea straordinaria,
dato che è chiusa la scuola,
fino a che, fuori, nell’ aria,
quel tipaccio gira e vola.
E gli amici, e i parenti?
Anche in casa, stando fermo,
tu li vedi e li senti:
state insieme sullo schermo.
Chi si vuole bene, può
mantenere una distanza:
baci e abbracci adesso no,
ma parole in abbondanza.
Le parole sono doni,
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
Io, tu, e tutta la gente,
con prudenza e attenzione,
batteremo certamente
l’ antipatico birbone.
E magari, quando avremo
superato questa prova,
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova.